Una Grande Donna che ha trasformato il suo dolore in servizio: “A 50 anni piegata da un dolore che ha distrutto la mia vita e le mie certezze”
“Nella vita nulla arriva per caso. Tutto avviene perché deve avvenire e tutto ha un perché che inizialmente facciamo fatica a capire.
A 50 anni, piegata da un dolore che ha distrutto la mia vita e le mie certezze, ho deciso di diventare volontaria di strada.
Il dolore, la solitudine e la disperazione che c’è tra le strade delle nostre città è come un tatuaggio che ti disegna la pelle e non se ne va più.
Ogni volta che si esce in strada bisogna lasciare a casa il pregiudizio.
Ho imparato a pulire i miei occhi, a non guardare più il colore della pelle, gli abiti che indossano o ciò che si portano dietro ogni giorno per paura di non ritrovare più le coperte o quelle poche cose racimolate.
Devi mettere via tutto ciò che pensi di sapere e restare un semplice essere umano che porta il proprio abbraccio a chi ha dimenticato cos’è l’Amore.
Ho imparato a guardare i loro occhi impauriti, le loro mani tremanti per il freddo, per la paura e per la voglia di avere un abbraccio.
Quando sei volontario di strada devi mettere via tutto ciò che pensi di sapere e restare un semplice essere umano che porta il proprio abbraccio a chi ha dimenticato cos’è l’Amore.
E lì, tra quelle strade fredde e un piatto caldo che distribuiamo siamo solo donne e uomini. Semplicemente donne e uomini che tornano a casa sapendo di essere stati solo una piccola goccia ma… tante gocce formano il mare.
Pensi di uscire in strada per dare cibo e coperte e torni più ricco di prima perché i veri maestri della nostra vita sono loro.
Sono gli ultimi nella scala sociale decisa da altri uomini.
I veri maestri sono loro che soffrono caldo, freddo, fame, solitudine ma che nonostante tutto amano la vita.
Ho ancora tanto da imparare, tanto da capire ma, se la vita mi ha portato qui tra di loro un motivo c’è e io lo custodisco nel mio Cuore”